Fonti di Acqua Salata terapeutiche di Bergondola

Fonti di Acqua Salata e terapeutiche di Bergondola

In località Il Casino, a poca distanza da Villafranca Lunigiana ma nel comune di Mulazzo, si celano due meraviglie storiche: le fonti di acqua salata di Bergondola. Queste due fonti, oggetto di numerose leggende e racconti locali, hanno una storia ricca e legata a tutta la Lunigiana. Entrambe sono a poca distanza l'una dall'altra. Una si trova in quello che era chiamato "Rio dell'Acqua Salata" mentre l'altra si trova nel canale chiamato un tempo "Canale di Bergondola".

Storia

Forse conosciute anche nell'antichità, ma le prime tracce storiche di queste due fonti si ritrovano nel corso del XVIII secolo, quando i Marchesi Brignole Sale avevano fatto costruire un "casino" (una piccola residenza) per sfruttare le proprietà della sorgente salata.  
Questa dimora era destinata a essere un luogo di riposo e guarigione, sfruttando le acque termali delle fonti. E' durante questo periodo che vengono costruite le due cisterne attualmente visibili. Una leggenda racconta che la Contessa Maria Luisa, duchessa di Parma e Piacenza, trascorse del tempo nel casino, usufruendo delle acque per ristorare la sua salute. Ma di leggende sulla Contessa Maria Luisa prive di riscontri storici, è piena la Lunigiana.

In seguito i campi su cui risiedono le fonti, vennero comprati da Pietro Carloni di Groppoli che li usò per coltivare (il testo prosegue dopo la foto)

Le analisi

L'uso a scopo teurapeutico della fonte si diffuse sempre di più in Lunigiana fino a quando, nel 1844 il Farmacista Giuseppe Ceppellini, volle andare a fare le analisi delle due fonti per capire se fossero realmente curative.
Nella sua relazione scrive "L'attività positiva di detta acqua, l'uso sempre più crescente che in Lunigiana se ne faceva, e la parziale decomposizione di essa nella stagione anzidetta mi fecero nascere il desiderio d'istituirne per la prima volta l'analisi quantitativa, onde se efficace ed innocua ne potesse impunemente esser fatto uso, se al contrario dannosa si proscrivesse".
Il giorno 18 Giugno del 1844 Ceppellini parte insieme all'amico "Dott. fisico Pellegrino Pellini". Con grande sorpresa scopre che le fonti sono due: una posta su "Rio dell'Acqua Salata" e l'altra sul "Canale di Bergondola", entrambe poste sulle proprietà di Pietro Carloni di Groppoli. La prima cosa che fa è interrogare le persone che vanno a prendere l'acqua e scopre che tutti usano la fonte Salata perchè ritenuta più efficace. La polla è anche chiamata "polla inferiore" perchè posta a ridosso del canale, mentre l'altra, poco o per niente utilizzata viene chiamata "polla superiore". Scopre anche che l'acqua del canale è a sua volta leggermente salato a causa di ulteriori fonti che sgorgano direttamente dalle fenditure che fiancheggiano il canale. Raccoglie i campioni e li porta le laboratorio di Pontremoli per analizzarli. (il testo continua dopo le foto)

Messa in commercio dell’acqua

Fatto le analisi di entrambe le acque, Ceppellini scrive "Informato il proprietario delle Polle di Bergondola Signor Pietro Carloni dell ' Analisi da me fatta delle sue Acque, esternò desiderio di conoscerla , ed io gliela rimessi . Sulla scorta della medesima domandò al R. Governo Estense il per messo di metterle in commercio , ed esso fatta ripetere l ' Analisi dal Signor Dottore Ettore Celi di Massa Ducale , con venerata disposizione del 18 Maggio 1845 aderì graziosamente alla istanza
del Signor Carloni predetto." Le analisi vengono ripetute a Massa con risultati quasi analoghi. Le differenze vennero imputate all'evaporazione, al viaggio e all'alterazione dovuta ai tempi diversi in cui era stata presa.

Nella sua relazione finale scrive: "Finalmente in sequela della mia Analisi avvalorata dall ' altra del meritissimo Signor Celi debbo concludere, che le più volte citate Acque di Bergondola anzi che dannose possono essere utili e salutifere : onde possono a mio parere i Medici prescrivere le medesime in tutti quei casi nei quali mirabilmente operano le tanto rinomate Acque della Torretta , Tettuccio (Montecatini) , Tamerici ecc. non che le molte altre delle quali è sì abbondante il nostro suolo Toscano."

Tra fine 1844 e inizio 1846, Ceppellini aggiunge alla sua relazione, ben sette certificati firmati da medici di Pontremoli, Mulazzo e Bagnone, con note mediche sull’esperienza d’uso dell’acqua sui pazienti. Da questi si deduce che la somministrazione doveva essere di 1/2 fiasco al giorno. L' acqua aveva un azione purgativa, ma anche benefici su varie patologie gastro intestinali o per il sollievo da malesseri di simili casistiche.

Le acque vengono poste in commercio con i marchi che vedete in figura, imbottigliate secondo questo metodo: "Le acque delle quali è stata fatta parola saranno poste in Commercio contenute in fiaschi comuni, coperti a bocca con cotone, carta bianca e carta rossa sull'ultima delle quali si vedranno impresse con inchiostro da stampare le marche che vedere a lato. Questi invogli saranno legati da spago rosso e la annodatura sigillata con mastice parimente rosso sul quale sarà la impressione a rilievo delle lettere P.C.". Vengono anche elencati i punti vendita.

Le acque vengono vendute per un breve periodo. L'ultimo tentativo di imbottigliamento e vendita dell'acqua salata è opera del dell’avvocato Vittorio Carloni. L'acqua veniva venduta dalla società di Carloni, a 20 centesimi il fiasco. L’impresa fallì in poco tempo a causa della tassazione alta a cui era soggetta tale attività (il testo continua dopo le foto)

Storia recente

Molti abitanti del luogo, si ricordano tutt'ora che in epoche recenti i loro nonni o genitori, andavano a prendere quelle acque ritenute curative. Il definitivo abbandono avviene lentamente negli ultimi decenni.

Una nota curiosa...

Quando passate dall’autostrada della Cisa, sicuramente ora vedrete con più interesse il cartello “acqua salata” che indica il cavalcavia dell’omonimo canale e fonte.

Conclusioni

Indubbiamente dal punto di vista storico quelle fonti sono importanti. Sulla loro funzione curativa o semplicemente di potabilità, con gli standard di oggi, nutro dubbi senza ulteriori analisi e risultati scientifici (quindi l'assaggio è a vostro pericolo)... ma tutto sommato a noi interessa la storia. Personalmente ho provato ad assaggiare la "polla inferiore" ed è decisamente molto salata. Su questo punto, fonti del XVIII, ci dicono che oltre che l'uso terapeutico, venivano anche utilizzate in cucina, per risparmiare sul costoso sale

Come si arriva…

Da Villafranca prendere per Castevoli. Poco prima dell’ultimo cartello (il secondo a salire) della località “Il Casino”, sulla sinistra c’è il sentiero che conduce alle fonti. Le due fonti si trovano a circa 300 metri dalla strada. Sotto c’è il punto mappa ed il percorso GPX per il navigatore   

2023-09-15 17:53:04

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