Maestà del Mulino di Antona (Massa)

Maestà del Mulino di Antona

La Maestà del Mulino di Antona si può sicuramente catalogare come una delle più belle maestà dipinte di tutta la Lunigiana Storica. Ci si arriva percorrendo una via di lizza per poi deviare verso il torrente Antona. Un percorso tutto sommato abbastanza semplice anche se non per tutti. Assediata dalla fitta vegetazione, da un umidità intensa e da un freddo pungente, conserva miracolosamente i suoi stupendi colori. Tra un fitto velo fatto di rovi, sentieri ormai inesistenti e giochi di luce, si nasconde. Ci si può passare vicino e non vederla, paradossalmente, la luce del sole, può creare ombre tali da nasconderla.
Tutto questo mi fa sentire fortunato ed onorato nell’averla casualmente ritrovata. Potremmo quasi dire che si è mostrata lei a me, dal momento che l’avevo intravista da lontano ma senza vederne il disegno, coperto dall’ombra… intuito e curiosità mi hanno fatto superare i rovi che mi separavano da quella struttura.
Non abbiamo molte notizie su questa maestà. Il nome “Maestà del Mulino” è stata coniata dallo storico Giancarlo Bertuccelli di Antona che la cita nel suo “Itinerari nel territorio di Antona” del 1995. Nel suo testo riporta anche un particolare di una foto in bianco e nero, fatta nel 1986. Bertuccelli la descrive come una “notevole opera affrescata” ed una maestà costruita non come riparo, ma come angolo di preghiera. Nei suoi testi non cerca di dare una datazione all’opera ma si spinge ad ipotizzare una datazione antecedente di ALMENO tre secoli rispetto a quando scriveva.
Attualmente non esistono studi su quest’opera, ma delle foto sono state inviate al Prof. Piero Donati storico dell'arte ed ex (in pensione) consulente e studioso presso la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria, di Pisa e responsabile dell’area di Massa e Carrara che ha provveduto a segnalare l’opera alle autorità competenti. Il Prof. Donati, da una prima visione fotografica, ipotizza che l’opera possa in realtà essere successivo alla seconda metà del 1500. Lo deduce da una serie di particolari tra cui la collana di corallo, presente in diverse opere fino quel periodo. Collana che tradizionalmente proteggerebbe dal malocchio, elemento questo poco cristiano che è via via sparito dopo la riforma o controriforma, che tendeva a una moralizzazione dei costumi del clero e a un rinnovamento teologico.

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Percorso GPX per la Maestà del Mulino (8.38 KB) 8.38 KB

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