Il ponticello di Chiavichetta a Calizzana era di proprietà della nobile famiglia Angella. Prende nome dall'omonimo podere detto "Chiavichetta". Questo podere era celebre per il suo vino bianco, che ottenne il primo posto in un campionato mondiale di vini all'inizio del XX secolo. Il ponte aveva lo scopo di collegare il podere a un castagneto vicino al comune di Calizzana, nella zona di Pontremoli. Un ringraziamento speciale va a Marco Guelfi per aver fornito dettagli accurati e preziosi su questa storia.
Marisa Cassiani, che ha gentilmente condiviso la sua testimonianza diretta, racconta un episodio di vita vissuta legato al podere della Chiavichetta. Gli zii e la nonna materna di Marisa vivevano sul terreno, anche se l'effettivo proprietario era il nobile Angella. Negli anni tra il 1955 e il 1960, tutta la famiglia si spostò a Brescia. Un loro figlio, Francesco, si trasferì a Montevideo, dove vive tuttora. Purtroppo, la casa originale è crollata e non ne rimane più alcuna traccia.
Marisa abitava vicino al Ponte di Filattiera. Ogni tanto camminava con la nonna materna, Angella Assunta, per raggiungere Santa Stina. Da lì, prendevano un sentiero a destra poco prima di arrivare alla casa Cantoniera, e proseguivano per viottoli tortuosi fino a raggiungere la Chiavichetta. "Era un viaggio faticoso, fatto interamente a piedi perché non c'erano mezzi di trasporto", ricorda Marisa.
Poco più a monte del podere si trovava un mulino, documentato anche in censimenti del XIX secolo, del quale, purtroppo, non rimane oggi alcuna traccia.
In genere scrivo come arrivare ma....
Il minuscolo ponte d'epoca continua a sfidare gli anni, funzionando come un muto testimone del passato. Le sue strutture rivelano le cicatrici lasciate dal tempo, mentre è completamente circondato da vegetazione rigogliosa. Raggiungerlo è diventato una sfida a causa dell'oscuramento dei vecchi percorsi e del crescente tappeto di vegetazione.
