1849.... Parma Piacenza e SASSI annessi

Sassi Annessi

Cercando nelle bancarelle, specie in quelle al di fuori della Lunigiana, leggendo bene nelle pagine interne dei giornali, si trovano documenti storici molto interessanti. Se sei fuori provincia o fuori regione tanto meglio.... pur di vendere capita che non si ravveda l'interesse storico di un determinato testo. In seguito posterò altri piccole pubblicazioni ritenute "di poco conto" ma che raccontano eventi storici molto interessanti della nostra storia. 
Mi limito a raccontare gli eventi per poi leggervi alcuni stralci di un giornale originale del 18 Aprile del 1849..... ma partiamo per ordine per capirne il testo del giornale che è curioso e a tratti quasi tragicomico.
 
Dobbiamo tornare indietro tra il 1814 ed il 1817..... la Rivoluzione francese è passata e pure le guerre napoleoniche. I rappresentanti delle principali potenze europee si ritrovano a Vienna e poi a Parigi per ridisegnare la mappa d'Europa. Tra le varie cose si stabilisce l'assegnazione in vitalizio del Ducato di Parma a Maria Luigia d'Austria, seconda moglie di Napoleone e zia di Francesco V, duca di Modena. 
Nel 1847 (trent'anni dopo) viene stipulato un accordo segreto tra i governi del Granducato di Toscana, del Ducato di Modena e Reggio e del Ducato di Parma e Piacenza. L'accordo prevedeva che, alla morte di Maria Luigia d'Austria, si attuassero una serie di disposizioni e compensazioni territoriali al fine, ma non solo, di razionalizzare i confini. Questo accordo venne chiamato "Trattato di Firenze". 
Dopo lunghe trattative a Firenze, il 28 novembre 1844 si stabilisce le cessioni che il Granducato di Toscana avrebbe dovuto fare a vantaggio del Ducato di Modena e Reggio al momento dell'annessione del Ducato di Lucca, ossia il Vicariato di Fivizzano e le quattro enclavi lucchesi di Gallicano, Minucciano, Montignoso e del Lago di Porta. Con la firma del Trattato i modenesi rinunciarono all'annessione dei Vicariati di Pietrasanta (comprendente anche Forte dei Marmi e la Versilia) e di Barga. In cambio della rinuncia modenese a Pietrasanta e Barga, si decise che il Granducato di Toscana avrebbe dovuto cedere Pontremoli e l'alta Lunigiana agli Stati parmensi, che a loro volta avrebbero ceduto i territori dell'ex Ducato di Guastalla ai modenesi.
 
E' un accordo strano, specie per ciò che riguarda l'alta Lunigiana e il Ducato di Guastalla. Il Ducato di Parma e Piacenza infatti, si privavano del ricco territorio dell'ex Ducato di Guastalla in cambio dell'alta Lunigiana.... qualche cosa non andava in quell'accordo....  Lo scambio era chiaramente sbilanciato a favore di Modena e finalizzato a far ottenere al futuro duca di Parma e al suo fedele ministro Tommaso Ward considerevoli appannaggi che avrebbero loro consentito di fare una bella vita in giro per l’Europa, tra Parigi, Nizza e Lucca il primo, a Vienna l’altro. Una vicenda del 1847 ma che potrebbe anche essere una storia della politica italiana attuale. Se poi aggiungiamo qualche particolare, ci si rende conto che la politica italiana è rimasta come quella in voga nel 1847! Infatti, negli anni in cui fu fatto il "Trattato di Firenze", un solerte impiegato ducale pontremolese di nome Lorenzo Molossi, fece un resoconto scritto con dati contabili che mettevano in luce l'altissima perdita finanziaria di questo scambio...... ovviamente Lorenzo Molossi fu licenziato. Nel 1847 alla morte di Maria Luigia inizia l'attuazione del trattato di Firenze ma solo nella primavera del 1849 la Lunigiana settentrionale venne aggregata al Ducato di Parma, con la denominazione di Provincia di Pontremoli. Il Ducato di "Parma Piacenza e Guastalla" cambia nome in "Parma Piacenza e stati annessi" ma nelle corti del Ducato e tra i suoi cittadini, la nuova denominazione verrà storpiata in "Parma Piacenza e SASSI annessi" per sottolineare il povero territorio dell'alta Lunigiana, scambiata con Guastalla.
Gli abitanti di Pontremoli cercarono di opporsi in tutti i modi all'annessione al Ducato di Parma e Piacenza, tanto da organizzare un tentativo di resistenza, sedata solo dalle truppe austriache al comando del Generale Colowrat, intervenute "per conto" del Ducato di Parma e Piacenza. 
 
Ok, adesso veniamo al giornale.... si tratta del "Giornale Costituzionale del Regno delle Due Sicilie" del 18 Aprile 1849 e contiene le missive spedite spedite dai protagonisti nell'Aprile del 1849 e da queste lettere, si scoprono retroscena interessanti a volte comici.
 
Iniziamo con la missiva del Generale Austriaco Kolowrat 

"Al comando delle truppe del Pontremolese.
Trovandosi il sottoscritto comandante di una brigata delle imperiali regie truppe Austriache in Berceto destinato di occupare entro dimattina il territorio Pontremolese a nome di sua Altezza Reale Duca di Parma, avendo ora potuto sapere che il suddetto territorio sia occupato da truppe forestiere[...] altrimenti verranno prese le più vigorose ostilità di guerra verso queste truppe.
Berceto 11 Aprile 1849"

 Era chiaro che si rischiava la guerra tra il Granducato e l'Austria. Il Granducato di Toscana non aveva certo un forte esercito, inoltre era formato anche da di mercenari e non sguazzavano nell'oro come da una lettera del generale D'Aria si capisce (lettera del 12 Aprile 1849): "E' mia intenzione tenere Ceserano [...] se avrò viveri e mezzi da comprarli, in quanto a questi ultimi le truppe sono pagate fino al 15, ma non ho un soldo in Cassa per altre spese"
 

Il 12 Aprile, l'avvocato Tommaso Beverinotti, deputato della comunità di Massa e Carrara scrive...  

"Illustrissimo cittadino
In quest'oggi sono arrivati a Berceto, sedici miglia di qui distante, sette Ulani Austriaci, ed hanno ordinato che siano preparati alloggi e razioni per duemila uomini, che poi sono effettivamente arrivati; ed hanno spinto una vanguardia alla Cisa, occupando quella Stazione in cui vi era un nostro Capo posto che poi si è ritirato[cut...] 
Io non posso darmi pace della condotta del Generale D'Apice. Oggi è partito da questa città abbandonando le difese[cut..] ed ha lasciato questo popolo in un abbattimento che stringe il cuore[cut...]
Io ho tutto disposto per la partenza....
Pontremoli 12 Aprile 1849, ore 3 antim.
T.Beverinotti"

Gli "Ulani Austriaci" era un corpo di cavalleria provvisto di spada e una specie di lancia (vedi foto)

Ma veniamo alla lettera che fa sorridere.... è quella scritta dall'ingenere C.Salis, mandato a Montelungo dal Generale D'Aria, per minare  un ponte. Descrive una serie di eventi che letti ora, hanno del tragicomico.... 

"Signor Generale
Come dall'ordine da lei ricevuto di attivare delle mine [...] io feci approntare dei barili di polvere con miccia, e tutto il necessario [...] verso le 8 venne l'Ingegnere Parasacchi  dicendomi di dispensarlo dal meco condurlo, essendo il paese mal disposto all'operazione  [...] gli risposi che avrei fatto senza di lui: poco dopo veniva il perito Sartori, il quale doveva venire meco per l'operazione suddetta, e mi diceva ch'esso ne altro suo compagno non volevano venire al mio sussidio  [...] Sortii subito di casa e trovai tutto il paese in allarme: non rinvenni più barili di polvere, ne uomini, ne legno, ne cavalli, e mi trovai in tal modo impossibilitato ad eseguire quanto dalla S.V. mi era stato ordinato" 

Come dire "ho fatto il possibile ma ora me ne vado". Purtroppo è lunga e non la riporto per intero...
 
Ovviamente i soldati austriaci entrano a Pontremoli e Pontremoli e l'alta Lunigiana diventano i "SASSI annessi" del Ducato di Parma e Piacenza, fino all'unità d'Italia

 

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