Tra le cascate visitate, questa si colloca sicuramente tra le più suggestive. Non è la più alta ma certamente ha un fascino tutto particolare.... è quasi fuori dal contesto, una rottura netta con tutto ciò che la circonda.
La cascata si trova nel comune di Tresana, nei pressi di Villa, in una zona semi-sconosciuta ai più, composta da piccolissime frazioni. Altre volte ho parlato di luoghi di questo piccolo comune ricco di storia e di sorprendenti scorci naturali.
Attualmente, anche a causa dell'alluvione del 2011, non esiste un percorso che arrivi agevolmente alla cascata: il sentiero è nel più totale abbandono e ormai invaso da rovi. L'unico modo per raggiungerla è risalire un brevissimo tratto del Fiume Osca e poi prendere per il Canale di Borra Grande, suo affluente. La distanza da percorrere a piedi non è molta, poco più di un chilometro.
Per arrivare si deve procedere da Tresana in direzione Villa. Lungo la strada, prima di Villa, si deve scendere a sinistra in direzione Pera - Camporella, fino ad arrivare su un ponticello sopra un torrente, subito prima del tratto di strada che inizia a salire. Dovete parcheggiare a lato del ponte e scendere nel torrente..... quello è il torrente Osca.
Risalite per un breve tratto e fare attenzione, sulla sinistra noterete un torrente ancora più piccolo che si immette nell'Osca, voi dovete risalire quel torrente che è appunto, il Canale di Borra Grande.
Questo primo tratto è una semplicissima passeggiata nel suo letto, fatto da pietre di ogni genere.
Troverete molti tronchi trascinati dalla violenza delle acque nel 2011, in rimossi e in parte tagliati e forse, pronti per essere portati via.
Via via che salite la natura prende il sopravvento e vi costringerà a camminare in quel fazzoletto di pietre ai margini dell'acqua. La vegetazione, via via, diventa molto fitta e il percorso diventa piuttosto impegnativo, fatto da tanti alberi abbattuti a cui si somma una grossa frana sulla destra, che obbliga a procedere con piccole arrampicate su ostacoli, piedi in acqua, qualche piccolo salto..... fa parte di questa bella avventura alla scoperta di questa cascata. Non fatevi scoraggiare! Quel tratto vi mette alla prova.....
Superato quel pezzo, il canale si riapre mostrando una parete rocciosa che sale liscia e ripida..... siete ormai arrivati. Il canale gira leggermente sulla sinistra, lo scroscio d'acqua vi avvisa, siete di vicinissimi alla cascata.
Il passaggio repentino da un tratto di canale largo e quasi impraticabile ad una parete rocciosa alta, quasi ad anfiteatro, con cascata e rudere non lascia indifferenti.... sembra di entrare in un altro mondo. Questa cascata lascia a bocca aperta per il posto nel suo insieme. La caduta dell'acqua non forma una pozza profonda, tanto che con gli scarponcini, ci si arriva quasi sotto. Sulla destra la parete rocciosa sale orizzontale, mentre sul lato opposto, si innalza un impressionante muro a secco che resiste da chissà quando tempo. Si nota un bellissimo grande arco che forse, testimonia una vecchia condotta d'acqua. Ancora più a sinistra si possono vedere i ruderi di un mulino. Resistono poche mura, il tetto è stato abbattuto dalla caduta di alberi. Una parete è pericolosamente inclinata verso il canale. Sembra di essere tornati indietro nel tempo in un luogo fantastico.
Faccio qualche foto e decido di esplorare i ruderi, rimanendo all'esterno e lontano dalle pareti. Risalgo con fatica, lungo il lato sud del rudere. La salita è ripida e un po' instabile ma breve, ma tanti piccoli arbusti aiutano. E' un cosiddetto mulino a ruota orizzontale, mosso dall'acqua che scende da una vasca di raccolta. I mulini a ruota orizzontale a palette o semicucchiaie, esistono dal primo secolo a.C. Ovviamente questo è molto più recente, ma testimonia come quella "tecnologia" era utilizzata anche nel secolo scorso. Posso ipotizzare, ma credo che la parete a secco sulla cascata, siano ciò che rimane di una vasca di raccolta, posta posta a monte ma attaccata alle pareti stesse del mulino.
Anche se rudere, restano visibili molte parti meccaniche che ci permettono di capire qual'era il suo funzionamento:
l'acqua scendeva dalla vasca posta a monte ed era convogliata da una "canala" di legno, su una ruota fatta di pale piatte o a cucchiaio. Queste giravano facendo girare il "ritrecine" (il palo su cui erano attaccate le pale), questo era attaccato alla macina che girava con lui. Noterete nelle foto, una parte dove si vede una specie di tubo metallico, esso era chiamato "catena" o "alzatoio" e andava ad azionare una specie di leva detta "banca" o "ralla" o "rallino" che serviva ad alzare o abbassare il ritricene, determinando lo spessore della macinazione, ossia la distanza tra la macina superiore mobile e quella inferiore fissa. Ovviamente, il grano entrava nelle macine, attraverso la tramoggia (di cui non rimane nulla in questo mulino).
Sfidando i rovi, provo a salire lungo il sentiero che conduceva dal Oratorio della Madonna del Canale (poco distante).... ma è decisamente proibitivo.
Quando tornate all'auto, lasciatevi un po' di tempo da dedicare ad un luogo strettamente legato alla storia del canale di Borra ed è appunto l'Oratorio della Madonna del Canale. Si tratta di un piccolo oratorio raggiungibile in auto in direzione "Pera", risalendo in auto, poco più avanti (meno di 2-3 minuti), un indicazione segnala la direzione dell'Oratorio. Purtroppo il luogo intorno a questo Oratorio ha subito danni notevoli a causa dell'alluvione. Il ponte antico è semidistrutto e l'oratorio stesso ha rischiato di cedere al canale in piena. Dei lavori hanno consolidato la parte antistante l'Oratorio stesso e pian piano le ferite passeranno.
L’oratorio intitolato a Maria S.S, e comunemente denominato della “Madonna del Canale”. La struttura ad unica aula ed abside quadrilatero, è preceduta da un elegante pronao voltato, impostato su colonne in arenaria, sormontato da un rosone circolare, con cornice dello stesso materiale. Nella facciata è incisa la data 1625, anno di possibile costruzione, forse su precedente struttura. Non esistono molte notizie su questo Oratorio.
Vale la pena una visita a questo singolare Oratorio, costruito "dall'altra parte" del canale, rispetto alle frazioni che serviva. Da qui partiva il sentiero che conduceva al mulino e alla cascata. Il Canale di Borra viene anche chiamato "fosso della Madonna del canale"
Ultime solite raccomandazioni...
Il sentiero comodo per arrivare alla cascata al momento in cui scrivo NON è praticabile. L'unico modo è percorrere il canale dal suo letto. Le pietre non sono scivolose ma attenzione a quelle bagnate. A volte è necessario passare sotto o sopra tronchi crollati sul letto, altre volte si devono mettere i piedi nell'acqua bassa o aiutarsi con le mani nel salire o scendere. Ci sono difficoltà superabili.... Attualmente il percorso sul torrente, anche se breve, lo sconsiglio ai bambini ma può essere una bella avventura per i ragazzi grandicelli. Consiglio zaino piccolo per facilitare i passaggi stretti e scarpe rigorosamente con tacco (non a suola liscia) visto che si attraversa pietre spesso umide e potenzialmente scivolose (il tacco frena la scivolata tra le pietre). Buona passeggiata.