Storia
Le strutture difensive conosciute come Forte del Bernino (o di Stadano) e Forte della Chiusa, sorgevano sulle sponde del fiume Magra nella zona delle Lame. Il Forte della Chiusa era posto sull'argine sinistro del Magra in corrispondenza del Santuario della Madonna degli Angeli, mentre il Forte di Stadano era ed è tuttora visibile, sull'altura a destra del Magra, in località "Il Fortino" a quota 103. Erano posizionati uno di fronte all'altro su sponde opposte del fiume.
Commissionate dal Duca Francesco d'Austria-Este (1819-1875) e costruite tra il 1853 e il 1855, queste fortezze avevano il compito principale di sorvegliare la strada della Cisa tra Aulla e Santo Stefano, impedendo l'avanzata di eventuali eserciti invasori provenienti dalla bassa Val di Magra, che all'epoca era sotto il controllo dei Savoia. In sostanza si tratta di opere difensive per proteggere o rallentare una possibile invasione verso la Valpadana austro-estense.
Il Fortino di Stadano fu progettato seguendo i principi architettonici delle torri massilianiane o Maximilians-Turm. Queste costruzioni erano caratterizzate da una forma circolare, solitamente di due o tre piani, concepite per ospitare diverse artiglierie. Le aperture per i cannoni, di solito una dozzina, erano distribuite lungo tutto il perimetro della fortezza, offrendo così una copertura a 360°. Nel caso del fortino di Stadano, le aperture per i cannoni sono ancora visibili al primo piano della torre. Presumibilmente, erano 12, collocate in modo da coprire l'intero perimetro circolare.
Il piano terra era destinato a ospitare un magazzino e la guarnigione, e oggi questi spazi sono ancora visibili all'interno della fortezza.
Forte del Bernino aveva un fossato, tutt'ora presente nella parte non demolita
Torri Massimiliane o Maximilians-Turm
L'origine delle torri Massimiliane, o Maximilians-Turm, risale all'idea dell'arciduca Massimiliano d'Asburgo-Este, un generale dell'artiglieria dell'esercito austro-ungarico. Negli anni '30 dell'Ottocento, l'arciduca Massimiliano fece erigere alcune fortezze attorno alla città di Linz con l'obiettivo di difendere il territorio austriaco da possibili attacchi. Questo particolare modello di costruzione fu quindi chiamato "torre Massimiliana" in suo onore. Questa idea fu successivamente adottata dal generale Radetzky, all'epoca governatore del Regno Lombardo-Veneto, che ordinò la costruzione di torri simili in varie città del territorio italiano occupato. Inoltre, fu creato un vasto sistema difensivo noto come "Quadrilatero," che copriva le città tra Peschiera del Garda, Verona, Mantova e Legnago.
Tuttavia, sembra che questo sistema difensivo non abbia dimostrato un'elevata efficacia. Durante un test voluto dallo stesso arciduca Massimiliano, una di queste torri venne facilmente distrutta dall'artiglieria pesante. Questo evento segnò la fine dell'uso di tali torri, a partire dalla seconda metà del secolo.
Stato attuale
Il Forte del Bernino (o di Stadano) e il Forte della Chiusa furono abbandonati dopo la Seconda Guerra d'Indipendenza italiana nel 1859 e in gran parte parte demoliti per consentire l'espansione della strada della Cisa e la costruzione della ferrovia Parma-La Spezia.
Rimane traccia del Forte di Stadano, visibile in inverno anche dall'autostrada, in direzione La Spezia, poco prima di Stadano, sulla collina a sinistra della carreggiata. Le rovine rimanenti rappresentano un prezioso frammento della storia del Risorgimento in Lunigiana e delle vicende che portarono all'unificazione dell'Italia.
Queste testimonianze costituiscono un elemento unico nell'architettura dell'alta Toscana e raccontano una parte significativa della storia locale ed è persino inutile dire quanto sarebbe importante un loro parziale recupero.
Premendo su questo link, puoi vedere l'interno della stanza al primo piano a 360°:
http://www.lunigianainsolita.com/3D/fortestadano/
Come si arriva
Attualmente, arrivare a Forte del Bernino è tutt'altro che semplice. L'unico percorso per raggiungerlo (qualsiasi altro è IMPOSSIBILE), è risalendo frontalmente dal fiume Magra da Stadano, attraverso i campi abbandonati, ma NON ci sono sentieri ma una ripida salita non priva di rischi pertanto sconsigliata. La torre inoltre è recintata in parte. Sconsiglio a chiunque non sia abituato a camminare su percorsi difficili, accidentati, ripidi di andare. NON E' UN PERCORSO CON SENTIERO, MA RIPIDO E PERICOLOSO CAMMINO IN SALITA.