I nomi delle località, richiamano spesso caratteristiche del luogo, del suo uso o della sua natura. Vengono da tempi lontani. A volte il luogo cambia e perde quelle peculiarità contenute nel nome. Come persone invecchiate e quasi irriconoscibili, conservano comunque quello sguardo caratteristico, che ti riportano a un' immediata identificazione. E’ il caso della località “Torchio” sul torrente Penolo. Il “Torchio” è quello strumento che permette di estrarre il liquido dalla pasta d’olio, ottenuta dalla molitura delle olive ossia dallo schiacciamento e frantumazione di queste e dei loro noccioli… magari tanti ricordano il torchio per spremere le vinacce usato dai propri nonni o genitori, cambia il frutto ma non il concetto di funzionamento. L’acqua, quando disponibile, è una delle forze utilizzate per la molitura delle olive. E’ facile quindi capire che, una località “Torchio” su un letto di un fiume, significano solo una cosa: lì c’era o c’è un frantoio. A me piace osservare e riscoprire, capita che la parte più emozionante di un viaggio, sia il viaggio stesso quindi mi butto in questa esplorazione.
Me la prendo comoda e decido di scendere nel torrente prima di Tavella per poi seguirlo fino a “Torchio”. Attraverso l’area prativa che divide la strada dal torrente, nell’antico percorso che metteva in collegamento il castello con l’abitato di Giovagallo. Quante persone hanno visto questi campi, quante storie e quanta fatica. Ora è un piccolo e assolato “lago” d’erba. Arrivo sul torrente Penolo, nei pressi del ponte di pietra. E’ un ponte particolare perché utilizzato come passaggio e per deviare l’acqua nel canale di derivazione del mulino di Tavella, presente ancora oggi, nei pressi del paese. La vegetazione ha invaso parte del ponte e non permette di vederlo nella sua interezza. Proseguo a valle nel letto del torrente. Sulle sponde ci sono vecchi campi abbandonati che si susseguono, una caratteristica piuttosto comune nei luoghi vicino a mulini. Pochi minuti e incrocio il mulino sulla sponda destra. Si trova un po’ distante dal letto ed è in condizioni veramente pessime. Scendendo più a valle, i campi abbandonati diventano più grandi e coprono entrambe le sponde. A tratti la vegetazione si apre e mostra ampie pianure simili a “giardini”: è primavera e il verde acceso, è spezzato solo dai fiori di vario genere, dall’acqua del torrente e dal cielo azzurro. Sono arrivato in località “Torchio”, mi guardo attorno, la vegetazione nasconde alla vista il vecchio frantoio. La mappa mi dice che si trova sulla sponda sinistra, nei pressi di un piccolo canale denominato “canale della Ghiaia”. Attraverso il torrente e mi allontano dalla sponda. Poco lontano si mostra. E’ composto da 3 edifici, due dei quali, divisi da un grosso tubo che alimentava il meccanismo idraulico. Purtroppo non è possibile accedere al retro per capire meglio il funzionamento nel suo dettaglio. Posso solo dedurre che dietro, in mezzo ai rovi, ci sia la vasca di alimentazione dell’acqua.
Arrivo alla conclusione, magari sbagliata, che l’edificio a monte fosse un mulino, con le sue macine orizzontali in pietra. Il secondo stabile è certamente un frantoio e presenta ancora le macine in pietra per la molitura dell’olio ed un bellissimo torchio, fabbricato a La Spezia, come riporta il marchio. Le macine giravano grazie a grandi ingranaggi in ferro. Osservandole si può intuirne facilmente il funzionamento… è ancora tutto lì, magari con i meccanismi ormai adagiati a terra che guardano il cielo dal soffitto ormai assente. Il terzo è un grande edificio, probabilmente casa del frantoiano e forse anche il luogo dove erano le vasche di decantazione per la separazione dell’olio dall’acqua. E’ tutto inaccessibile. Bellissime le stanze probabilmente adibite a stoccaggio, poste a piano terra, tra archi in pietra. Prestando attenzione è facile vedere come tutta la struttura sia stata costruita e ritoccata in più tempi, tra archi in pietra ed entrate modificate e ristrette con mattoncini.
Come Arrivare
Arrivare a questo Frantoio è semplice: In direzione Giovagallo -> Tavella, passare il paese di Tavella e proseguire verso la località "Debirotti" (un piccolo agglomerato di poche case). Poco prima di questa località, nei pressi di una curva, parcheggiate e seguite la sterrata che scende nel torrente. Attraversate il torrente e inoltratevi sulla sponda sinistra. Poco distante c'è il Frantoio. Comunque, sotto trovate la traccia SCARICABILE e il punto mappa. Dalla strada al frantoio ci sono non più di 5/6 minuti. Non servono attrezzature particolari ma ricordatevi che è immerso nella vegetazione selvaggia e non in un sentiero battuto.
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Traccia Frantoio del Torchio sul torrente Penolo (gpx) (4 KB) | 4 KB |