Il ponte in cemento armato a Caprigliola

Il ponte in cemento armato a Caprigliola

Quante volte ci siamo passati sopra senza degnargli neppure uno sguardo...... per non parlare del fastidioso traffico che si forma sulla sponda lato Caprigliola! Eppure, quel ponte merita rispetto storico essendo uno dei primi in Italia costruiti in cemento armato, progettato da uno dei migliori ingegneri che l'Italia abbia avuto per quel tipo di costruzione. Uno dei primi costruito con tecniche nuove e con uno stile estremamente audace per il tempo. Un po' di storia di quella che può essere definita "archeologia industriale".

Il ponte è un’opera dell’ingegnere Attilio Muggia, professore alla Scuola d’applicazione degli Ingegneri a Bologna, che vinse il concorso bandito dalla Provincia. L'ingegnere Muggia (nato a Venezia nel 1861), aveva frequentato la Scuola di Applicazione per gli Ingegneri di Bologna dove si laurea nel 1885, migliore allievo del suo corso, e dove rimane conseguendo brillanti risultati accademici che lo porteranno a diventare, fra il 1923 e il 1927, Direttore della Scuola medesima. Fu uno dei pionieri nell'uso di tecniche costruttive in cemento armato e membro della commissione che stilò le prime norme sulle costruzioni in cemento armato in Italia.

I lavori del ponte iniziano nel giugno del 1906. Nel 1907 subiscono dei rallentamenti dovuti allo sciopero degli operai, risolto dall'intervento dell'Onorevole Cimati, giunto appositamente da Roma (Dicembre). L'11 ottobre del 1908 viene inaugurato organizzando un banchetto sul ponte "la cui quota di partecipazione è fissata in L. 10 per ogni persona", come riporta un giornale locale.
Lungo 300 metri ed una larghezza di 7,20 metri. Ha un'altezza dal fiume di circa 10 metri. Composto da 5 arcate "grandiose" (come definiscono i giornali di allora) distanti tra loro 51,85 metri. Le arcate poggiano su pilastri fondate ad aria compressa (una tecnica innovativa per quel periodo, applicata ad un ponte) ed il piano stradale è sostenuto da 400 pilastrini. Per la costruzione sono stati necessari 30.000 quintali di cemento e 220 tonnellate di ferro.
Tra le note, dobbiamo anche metterne una meno romantica: cessa il servizio di traghetto che operava ormai da secoli...... ma si sa che quel che noi percepiamo come "romantico" allora era rischioso e scomodo.

Nel 1945 il ponte fu minato. Le esplosioni riguardarono solamente la parte sopraelevata e le pile rimasero intatte. Nel 1949 vennero ricostruite le parti distrutte dall'impresa "Ing. Nino Ferrari Impresa Costruzioni Generali s. r. l.". Nella ricostruzione si conservarono le caratteristiche del progetto originale, snellendo però le sezioni resitenti e allo stesso tempo, adeguandole al maggior carico. I lavori vennero conclusi nel 1949 (vedi trafiletto a lato, preso da un libro di ingegneria).

E' incredibile come, un ponte tanto innovativo e nuovo, malgrado alcuni imprevisti (con soluzioni tecniche in corso d'opera), sia stato completato addirittura in anticipo, rispetto ai tempi concordati.

AGGIORNAMENTO
Il ponte è crollato alle 10:14 del giorno 8 aprile 2020 per cause ancora da appurare

Un giornale del tempo:
“I lavori furono incominciati nel maggio 1906, e dovettero essere sospesi, non avendo la natura geologica del fondo corrisposto alle previsioni: fu allora che il Muggia studiò un progetto di riforme delle fondazioni, basato anche sopra un sistema speciale di sottofondazione per agglomeramento pneumatico delle ghiaie applicato per la prima volta con esito felicissimo. Il lavoro fu consegnato due mesi prima del termine fissato, dando, in seguito alle prove statiche e dinamiche, durate otto giorni, ottimi risultati. Questo grandioso ponte che è uno dei primi del genere in Italia e che tanto onore fa all’ingegneria italiana, è composto di 5 arcate di m.51.85 l’una con 5 m. di monta, sostenute da quattro pile e da due spalle, ed è largo m. 7.20”

In allegato (tra le foto) trovate anche un articolo de "La Domenica del Corriere" di Settembre del 1908, che anticipa l'inaugurazione.

Una piccola nota....
Come si vede dall'alto, la strada, nel punto vicino al ponte (lato Caprigliola) fa una curva ad S passando sotto il ponte della ferrovia. Questo è dovuto all'alterazione del percorso fatta proprio dopo la costruzione del ponte. Infatti, in origine, la strada passava di fronte agli uffici per la riscossione dei dazi del Granducato di Toscana (struttura tutt'ora presente ed adibita a ristorante). Se osservate la foto allegata, riconoscerete sicuramente gli ex uffici.... la foto risale al 1914 e al posto della gradinata, scorreva la strada della Cisa.

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