La cascata di Casa Doretto da Groppodalosio

Cascata di casa Doretto

Avevo sentito parlare di questa cascata ma non ero mai andato a vederla pensando che fosse un semplice salto d'acqua come molti invece.....
Tutto iniziò un pomeriggio estivo, al ritorno da un afosa giornata di sole, dopo un escursione in Valdantena. Come altre volte mi fermai a prendermi una bibita fresca nel tipico bar di montagna. Non c'è mai fretta in questi bar, c'è sempre il tempo di gustarsi una bibita ghiacciata scambiando quattro chiacchiere con la gente. Le fotografie esposte alle pareti sono sempre ottime fonti di ispirazione verso nuovi luoghi. Mi guardai attorno e tra foto di cinghiali, casoni e boschi vidi la foto di una bellissima cascata ghiacciata..... possibile che mi era sfuggita?!?! Nel tempo chiesi via via a diverse persone come raggiungerla ma nessuno mi ha mai saputo indicare percorsi precisi....  non è la cascata segnata e frequentata come quella di Pracchiola. Per gli anziani, luoghi un tempo frequentati, diventano i ricordi d'infanzia.... i sentieri famigliari, diventano indicazioni vaghe tra "mi sembra", "non sono sicuro/a". Avevo provato già una volta a raggiungerla ma per il pessimo tempo e le indicazioni incerte, ci avevo rinunciato.
Un giorno, tramite dei contatti su facebook, mi arriva un messaggio di Simona di Groppodalosio: "il mio compagno sa dove si trova ed è disposto ad accompagnarmi". Un occasione da non perdere, concordiamo giorno e ora....
 
L'escursione....
Arrivo alle 9.30 a Groppodalosio, parcheggio e salgo lungo la strada lastricata, fino ad arrivare a casa di Stefano e Simona. Stefano lo trovo fuori dal cancello di casa, in compagnia del bellissimo "Lupo Italiano", un cane incrociato con un vero lupo appenninico italiano. La giornata è serena, è caldo ma non è afoso come nella "mia" Massa che ho lasciato al piano. Si sale in paese, seguendo il selciato tipico di paese. Arrivati all'ultima casa si prosegue su una strada sterrata che sale lentamente. Una strada sterrata di montagna, non è mai come una banale e noiosa strada del piano: ad ogni curva e tornante si apre una nuova vista, un nuovo paesaggio che alimenta la voglia di arrivare al successivo. Nel primissimo tratto di strada, alla fine dei campi, si incontra una fonte d'acqua, raccolta da una cisterna in pietra e mattoni. L'acqua in eccesso esche copiosa e soprattutto fresca, dal tubo della cisterna. E' una mia tappa fissa da queste parti ed è l'ultimo posto dove è possibile riempire le borracce.
Si riprende a salire lungo lo sterrato. Se si presta attenzione si noteranno prati semi abbandonati e diverse piane sulla destra che fanno capolino tra gli alberi, ciò che resta di vecchie o antiche coltivazioni. Non è raro incontrare le mucche al pascolo, da queste parti sono tenute libere, le annunciano in anticipo i campanacci nel silenzio della natura. Dai bordi della strada ti guardano mentre brucano l'erba..... animali così grandi mi incutono sempre un po' di timore: dal loro sguardo non si capisce mai bene se guardano con timore o con minaccia.
Si prosegue lungo la strada parlando del più e del meno. Dalle parole di Stefano, si capisce una saggezza popolare fatta di ragionamenti slegati dal pensiero comune del mondo d'oggi. Quelle che noi riteniamo necessità in realtà spesso sono bisogni indotti..... magari un giorno scriverò qualcosa su questo argomento.
Si arriva ad un bivio e si procede a sinistra, lungo la strada che scende. Poco più avanti finisce ed inizia il sentiero nel bosco. La strada è comoda ma ti fa tenere una certa distanza dalla natura.... è la "spiaggia" sulla quale rimane, chi non sa nuotare nel mare verde del bosco... è un po' come osservare il bosco da una vetrata. A me piace sentire la terra e l'erba sotto i piedi, mi piace guardarmi attorno e vedere solo alberi o panorami "selvaggi" o presunti tali. Nel primo tratto il sentiero è ben visibile e prosegue "in quota", come si usa dire, ossia senza grossi dislivelli ne di salite ne di discese. Mano a mano che si attraversano canali e rigagnoli d'acqua, Stefano mi dice i nomi e mi racconta qualche storia legata alla singola località che attraversiamo. Il percorso diventa sempre più difficile da seguire, si confonde con sentieri battuti dal passaggio di animali. Fortunatamente avevo acceso il GPS alla partenza, in modo da creare la traccia, che sarà utile a chi vuol fare questa bellissima escursione (in fondo alla pagina, sopra la mappa c'è il file da scaricare). Il sentiero torna a salire e Stefano mi fa notare un punto dove prestare molta attenzione in quanto il percorso si divide. Qualcuno, in modo molto intelligente, ha segnato con un pallino di vernice rossa la direzione da seguire (vedi foto). Quindi prestate molta attenzione a questo particolare. Da lì a poco il sentiero diventa pianeggiante e si inizia a sentire il rumore della cascata, posta proprio prima della salita verso Casa Doretto. Si arriva ad un ruscello e la cascata è lì, proprio alla nostra sinistra, nella parte a valle. Prestate molta attenzione perchè vi ritrovate sopra la cascata, il salto è notevole e i sassi umidi del ruscello potrebbero essere scivolosi.
Breve sosta nel bellissimo torrente che alimenta la cascata sotto di noi, il cane si disseta e si rinfresca..... adesso arriva la parte difficile: la discesa ai piedi della cascata... Si torna sui nostri passi per qualche decina di metri e si scende lungo il ripido costone del monte. NON è POSTO ADATTO AI BAMBINI, anche un adulto deve fare moltissima attenzione a questo ultimo tratto di bosco. Non ci sono tracciati, si scende a zig zag tenendoci a tutto ciò che capita, procedendo in modo da avere sempre sotto arbusti o alberi, che possa frenare un eventuale scivolone. E' un brevissimo tratto per fortuna.
Finalmente la cascata! E' il tipo di cascata che amo, quella fatta di piccoli salti che fa quell'effetto di acqua... "vaporizzata". Non vi saprei dire l'altezza.... forse poco più bassa di quella di pracchiola.... forse. A valle della cascata il torrente scorre in una gola e forma tre bozzi dal colore verde chiaro.... colore trasmesso dai riflessi degli alberi nell'acqua trasparente. E' un posto magico, uno di quelli che puoi vedere in alcuni film stile fantasy: la cascata, le pozze, il verde delle piante e una striscia di cielo blu sopra le teste. Nessuna traccia di attività umana.... per i miei gusti, una delle più belle e suggestive cascate che ho visto in Lunigiana! Il torrente dal quale è alimentata è immacolato: non una carta, non una bottiglia, non un frammento di plastica.... nulla di nulla che non sia natura. E' un escursione fortemente consigliata, assolutamente da fare in compagni e senza bambini al seguito. Prestate molta attenzione, lo ripeto a costo di essere noioso: quando arrivate, siete posizionati sopra la cascata. Consiglio di evitare foto dall'alto perchè una distrazione o uno scivolone possono far finire male la giornata.....  il luogo è del tutto sicuro e bellissimo, se non si vuol strafare. Alla cascata ci si arriva anche scendendo da Casa Doretto, forse è anche più semplice...... ma una camminata lungo i bellissimi boschi intorno a Groppodalosio ripagano il maggior sforzo.
Per quanto riguarda il percorso da Groppodalosio, devo ammettere che da solo non lo avrei mai trovato. Avere come guida Stefano, che in questi luoghi c'è cresciuto, è stato fondamentale. Sotto trovate la traccia per il vostro GPS e seguendo quella, non avrete neppure voi alcuna difficoltà a trovarla. Non vi resta che ripercorrerla e godervi questa bellezza della natura. E'un luogo su cui vorrei tornare in inverno, quando tutto è ghiacciato..... se qualcuno vuol unirsi non fa che contattarmi così da organizzare un escursione con più persone visto che, in quella stagione, a mio avviso è sconsigliata un uscita "in solitario" in questo luogo.
Si rientra in paese. Sono molto soddisfatto di questa escursione.... sicuramente una delle più belle di quest'anno.  
Stefano e Simona mi invitano a mangiare da loro.... Cerco di spiegare che devo tornare a casa ma nulla!!..... grazie al cielo la testardaggine di chi abita in montagna è pari alla loro ospitalità :-). Accettare è d'obbligo!!. Ne è valsa la pena sia per l'ottimo pranzo a KM zero con testaroli e prodotti del campo, sia per la squisita compagnia. Questo mio piccolo articolo lo concludo ringraziandoli per la bellissima giornata che ho trascorso.

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