Villaggi pastorali di Vezedo, Cascine Corvi e Cà Beccari

Pra del Prete - Cascina

Poco distante da Pontremoli, in una località chiamata Pra’ Del Prete, si possono incrociare innumerevoli piccoli villaggi pastorali abbandonati ormai da decine e decine di anni. In particolare, nel percorso ad anello che trovate sotto, ne attraversate tre a poca distanza l’uno dall’altro, facili da raggiungere per tutti, ma fuori dalla rotta turistica. Questi tre villaggi si chiamano Vezedo, Cascine Corvi e Cà Beccari e fanno parte della località denominata Cobieta* (Ringrazio Lorenzo Pecunia per questa nota).
L’atmosfera in questi boschi è surreale: le case sono in gran parte diroccate o gravemente lesionate, ma conservano testimonianza dei mestieri e della vita delle persone che le popolavano. Questi luoghi spopolati sono un “istantanea”... un “fermo immagine” a colori di almeno 50 anni fa’.
Camminando tra le strade deserte di questi tre paesi, si può percepire ancora l'eco di una vita passata. Nei cortili delle abitazioni, ci sono ancora le tracce della vita quotidiana. Una vecchia stalla senza porta, ci mostra oggetti e ricordi di animali che pascolavano nei verdi prati circostanti. I recinti di legno e pietra, sono ormai in rovina, ma i loro resti narrano di giornate trascorse a radunare e proteggere il bestiame. Particolarmente belli gli stabili con il tetto di segale (grazie a Graziano Testa, che mi ha scritto questo dettaglio) coltivata in montagna, abbastanza diffuse in tutta la valle del torrente Verde ed usate fino agli anni ‘70. Di questi sopravvive solo lo scheletro delle travi che potete vedere nelle foto sotto.
Passeggiando attraverso gli spazi aperti, si possono scorgere gli oggetti dei proprietari che sono stati lasciati sul posto. Diverse stufe a legna e i mezzi per trasportarla, ci ricordano che l’inverno era molto freddo. Una zangola, quella specie di tronco cavo in foto, ci “insegna” come veniva fatto il burro: al suo interno un pistone azionato a mano, sbatteva il latte e produceva burro.
Gli attrezzi agricoli arrugginiti, come pennati e falci, sono lasciati lì a testimoniare l'impegno di questa gente anche nel lavorare la terra. A Cascine Corvi, il più grande tra questi tre villaggi, è ancora visibile il lavatoio, posto a monte del paese. Ora regna il silenzio, ma non è difficile immaginare lo schiamazzo di bambini e donne in questo preciso luogo.
Le case, nel loro abbandono, evocano un senso di nostalgia se non fosse che sono testimoni anche di duro lavoro, in un contesto adesso fiabesco, allora di lotta per la vita.
Anche una semplice sedia di legno impagliata, consumata dal tempo e dall’uso, ci ricorda come ogni singolo oggetto quotidiano avesse un valore diverso rispetto alla nostra società dello spreco. Tutto era utile e riciclabile e così, appoggiato ad una finestra, notiamo una lastra in alluminio bucherellata, trasformata probabilmente in grattugia per formaggio. Sono tracce di una vita spesa nella fatica e nelle rinunce, ma anche di momenti di gioia e di una connessione profonda con la natura.
In questo paese pastorale abbandonato, ogni oggetto ha una storia da raccontare, un frammento di vita che rappresenta la dedizione e la determinazione dei pastori nel portare avanti la loro tradizione. Nonostante la fatica e le rinunce, la vita pastorale era intrisa di una semplicità, di fatica ma anche di una bellezza che solo coloro che l'hanno vissuta possono veramente comprendere.

Una nota personale

Questi villaggi sono una specie di “museo” all’aperto, su sentieri e mulattiere pubbliche. Bisogna ricordare che parliamo di case che hanno proprietari, magari frazionati in mille rivoli di eredi sparpagliati nel mondo. Nulla dev’essere toccato o alterato, anche se sembra tutto in abbandono e pericolante. Rispetto prima di tutto. Tutte le mie foto sono state fatte dall'esterno, attraverso finestre, mura crollate. Tutte le case sono pericolanti.


Il percorso....

Questo percorso sotto, a mia personalissima opinione, è un bellissimo giro ad anello. Ci permette di attraversare tre villaggi pastorali abbandonati, di percorrere una semplice mulattiera per tutti con panorami di vario tipo fino a Cervara. Qui si passa vicino all’antico cimitero e poi si torna a Pra’ del Prete percorrendo un tratto di Strada Degli Abbati. Quindi scaricate la traccia GPS e seguitela.
Per chi non ha il GPS e vuol andare fino a Vezedo, Cascine Corvi e Cà Beccari, il percorso è semplicissimo: si prende per Pra Del Prete (da Pontremoli, direzione Cervara mantenendo la deviazione sulla sinistra, molto prima di Cervara, prendere la strada a sinistra con indicazione Pra’ Del Prete). Salite fin quando non si allarga e si divide in due sterrate. Parcheggiate e seguite lo sterrato di sinistra che sale. Dopo una breve camminata in salita, si incontra un bivio e si segue la strada in terra sulla destra, che si inoltra nel bosco. Seguitela ed in breve inizierete a vedere le case nei boschi di questi tre villaggi.

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2023-07-01 10:57:36

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